
Le Origini della Famiglia
Imparare dal passato
Mi sto preparando alla zona rossa ed a questo tempo tristemente sospeso con un impegno rivolto allo scrivere. Mi diverte e mi consola, se non fosse che muove nostalgie ed una proustiana ricerca del tempo perduto. Sapete bene, però, come io sia uno che spera di essersi meritato ancora un bel pezzo di futuro, cosciente altrettanto che questo è l’ennesimo settore dove, purtroppo, il merito conta niente. Comunque scrivo di passato, come ho detto l’ altra volta, perché testimone di ultima generazione di un tempo che non c’è più, dove non tutto era bellissimo, spesso tutt’altro, ma di tante cose bisognerebbe ben ricordarsi e fare tesoro.
La Mamma Giuseppina e i Nonni
Ho ritrovato foto, non tutte quelle che vorrei, ho ricostruito fasi, rimesso a fuoco tempi, personaggi ed i viaggi che mi chiedono di ripercorrere. Ma ho ritrovato un album di mia mamma, Giuseppa perché il diminutivo non gli si addiceva, la Mora per tutti. Faceva Montagnani, gran casata di contadini di sasso, chiantigiani da prima che si perdesse il ricordo. Nonno Nando dicevano fosse figlio di un prete, da cui certi baffi rossi asburgici di un po’ tutta la discendenza, ma sinceramente ci faceva caso nessuno, in quel rango, all’albero genealogico. Era buffo, un pezzo di pane battuta pronta. Nonna Giulia faceva Strambi, tenera e dolce per quanto lo consentivano i tempi ed ogni zio di sua parte era di cuore e sorriso. Sia chiaro, io con mamma ho litigato per la gran parte di vita, di brutto, ce la siamo peggiorata a vicenda. Ma tre cose di lei le racconterò, oggi basterebbero a farne un’ eroina moderna. Intanto andò bambina a badare i maiali al Tato, usanza che alleggeriva di una bocca la parca mensa dei suoi, mezzadri a Riecine; il Tato era il podere ricco di paese, 100 metri di fronte alle note Cantine di Eroica, ed era anche il soprannome del bisnonno Del Lungo, che aveva studiato, nel senso che sapeva leggere e scrivere, persino in latino. Teneva buoni portafogli e cuore, oltre ad un podere accogliente. Ma la Mora cominciò così, con i 3 anni, gli unici, delle elementari a casa d’altri. Riecine stava a 2 km ma era quasi altro mondo. Alla prossima…