pensiero eroico

contro lo sport plastificato

Recuperare lo sport e la sportività

Sportivo, lo sono sempre stato; innumerevoli le volte in cui, come giocatore, arbitro, opinionista, mi sono trovato a contatto con il mondo dello sport professionistico e con la delusione nel costatare la tendenza, sempre più marcata, a quello che mi piace (o spiace) chiamare lo sport di plastica, ormai geneticamente modificato dall’azione di procuratori, manager, preparatori, medici e apprendisti stregoni.

Proprio per andare contro a questa ondata di sport da rotocalco, ormai nel ’97, ho fondato l’Eroica, la manifestazione cicloturistica non competitiva che, recuperando la bellezza della fatica e il gusto dell’impresa, è riuscita a farsi strada in tutto il mondo. Perché il ciclismo? Perché penso che oggi solo il ciclismo possa farcela a recuperare la sua radice autentica sottraendo tanta parte di sé dallo Squadrone Avvoltoi di cui sopra.

Quello che scrivo, che dico e che penso gira intorno al desiderio di riconquistare il riconquistabile, sottraendo lo sport (ma non solo) allo strapotere dei diritti TV e alla patina della comunicazione effimera e steroidea propria del contemporaneo.

Bottecchia: un animale da tour

La musette della maglia gialla Si sa di Ottavio Bottecchia e della sua fame atavica, del fatto che alle corse in Italia, fino a quel ’23 in cui scopre il Tour, cercasse di risparmiare ciò che gli passavano ai ristori per portarlo a casa, alla famiglia. Si dice che, al...

Bottecchia al Tour 1924

Il mito del corridore veneto Ed è al Tour del 1924, a uno di quelli di Bottecchia, che Albert Londres viene inviato da “Le Petit Parisien”. È un giornalista digiuno di ciclismo, è reduce da un viaggio-reportage nelle colonie penali francesi d’oltremare, Guayana e...

Da Bottecchia a Bartali

L’anello di congiunzione chiamato Ottavio Bottecchia Perché Bottecchia era un altro “nato per il Tour”, uno che senza quella corsa di estrema durezza, esercizio di resistenza da fachiri, non avrebbe lasciato traccia nella storia del pedale. Il “Tavio” carrettiere...

Il Nostro Bartali

Postfazione al libro di Andrea Schiavon, allegato a Tuttosport per i 20 anni dalla morte di Bartali. “Con Coppi cominciò un altro ciclismo; rimase bellissimo ma cambiò”. Comincia così la sinossi, il riassuntino da copertina che spiega il senso del mio libro “Bartali...

Ottavio Bottecchia

Il primo, grande eroico del ciclismo italiano Ha una storia ed una carriera assolutamente speciale, a partire dalla sua partecipazione con meriti alla Prima Guerra Mondiale. Nel '15 viene fatto prigioniero e scappa travestendosi da soldato austriaco; l'anno dopo viene...

Le strade bianche e Gianni Mura

Il ciclismo che ritrova l'anima A volte ci si rende conto subito che sta passando la Storia e ti ci ritrovi dentro. E qui non è neanche il caso di dirsi quanto quella Storia con la maiuscola, per quanta parte, hai contribuito a scriverla. Montalcino, 15 maggio 2010;...

Chiusdino, il paese dei buoni

Il ciclismo più grande nella periferia del mondo.

Monticiano, il paese dei “cattivi”

Quando il calcio ha fatto capo qua

Il male di vivere

Si ferma anche Tom Dumoulin, vinse il Giro 2071.

Il Lockdown del ’39

La guerra passava in diretta mentre l’innocenza evaporava.